CITTADINANZA E COSTITUZIONE

Cosa vuol dire Cittadinanza e Costituzione?

Cittadinanza
Gli studenti sono giovani cittadini che esercitano diritti inviolabili e rispettano i doveri inderogabili della società cui appartengono.
Costituzione
Ogni studente dovrebbe conoscere la Costituzione, documento fondamentale della nostra democrazia e “mappa di valori” utile per esercitare la cittadinanza a tutti i livelli. 

Oltre ai temi classici dell’educazione civica, Cittadinanza e Costituzione comprenda anche l’educazione ambientale, l’educazione alla legalità, i principi di una corretta competizione sportiva e i valori del volontariato, le basi dell’educazione stradale e dell’educazione alla salute, il valore del rispetto delle regole. La 3A produrrà degli elaborati a partire dai temi di Cittadinanza e Costituzione trattati in classe.

IN QUESTA PAGINA TROVERAI LE INDICAZIONI PER LA PREPARAZIONE DELLE POWER POINT PER L'ESAME

1-PREPARAZIONE POWER POINT SUL TEMA DELLE TOSSICODIPENDENZE
  • CREA UNA CARTELLA CHE CHIAMERAI "TOSSICODIPENDENZE - TUO NOME"
  • SLIDE CON TITOLO E NOME AUTORE, ANNO
  • SLIDE CON DEFINIZIONE "DROGA" (USA IL LIBRO DI TESTO)
  • SLIDE CON FOTO E BREVISSIMA DESCRIZIONE/CLASSIFICAZIONE DELLE SOSTANZE PSICOTROPE
  • SLIDE CON I DATI DELL'OSSERVATORIO EUROPEO (TABELLE CHE DEVI RIFARE IN EXCEL)
  • SLIDE CON I GRAFICI
  • SLIDE SPECIFICA SU EROINA
  • SLIDE SPECIFICA SU ALCOL
  • SLIDE CON LE TUE OSSERVAZIONI. USA LE LETTURE PROPOSTE.
  • SLIDE CON TAKE HOME MESSAGE
DATI
Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT): Rapporto 2018
Altri link:
  • in Italia è boom di cannabis, cocaina al secondo posto
  • ne ha fatto uso, almeno una volta nella vita, il 41% della popolazione europea; in Danimarca il 38,4% e in Italia il 33,1%. Largo consumo anche tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, con i francesi ancora saldamente in testa (21,5% della popolazione) seguiti dagli italiani (20,7%).
  • il 4% dei 15-64enni italiani ha dichiarato di aver fatto uso di cannabis (sesta posizione rispetto al resto d’Europa; Olanda 5,3%, Francia del 6%, Spagna del 7%).
  • cocaina: non interessare i più giovani, mentre continua a essere utilizzata in altre fasce d’età.
  • L’Italia è fra i paesi in Europa con il più alto consumo di cocaina, con un 1,1% in media fra i 15 e i 64 anni. è stata consumata da 3,5 milioni di europei nel 2017. L'uso è molto alto nei giovani britannici (4%), danesi (3,9%) e olandesi (3,7%). In Italia solo l'1,9% dei giovani ne ha fatto uso nell'ultimo anno.
  • ecstasy: l’1,2% dei ragazzi con meno di 34 anni l’ha provata almeno una volta nell’ultimo anno. L’1,3% ha assunto amfetamine, il 2,3% MDMA e il 17% cannabis.
  • alcol e tabacco: rispettivamente il 37,5% e il 23% dei 15-16enni
  • eroina: è allarme minorenni; ai giovanissimi viene venduta a 5 euro al grammo. Milano è capitale italiana della compravendita di eroina, il cui consumo è molto cambiato negli ultimi anni. Il prezzo dell’eroina è molto calato: si possono comprare anche “microdosi” da 2 o 5 euro, e l’età media a cui i ragazzi provano per la prima volta l’eroina si è abbassata da 15 a 14 anni; tra i quindicenni l’eroina è la droga più popolare dopo la cannabis (https://www.cnr.it/it/news/5730)
  • di overdose si muore sempre meno. Nel 1995 l’Italia ha registrato oltre 1200 morti in un solo anno, vent’anni dopo registriamo appena 200 morti, e siamo il paese che ha maggiormente abbattuto il numero di morti per overdose. Il paese dove le cose vanno decisamente peggio è il Regno Unito, dove le morti per overdose sono molto aumentate, toccando quota 2655 nel 2015.
  • alcol in Italia: vedi dati delle Indagini ISTAT
Perché le droghe attraggono?
In un clima di diffusa accettazione dell’uso dell’alcol e delle altre droghe, molti giovani si adeguano alle norme del loro mondo sociale, proprio come fanno per le mode del vestire, del gergo, del comportamento sessuale o per la musica.
Il contesto sociale del consumo, il contesto fisico, le aspettative e l’assetto mentale verso le droghe sono componenti altrettanto importanti.
La ricerca di sensazioni soddisfacenti presente in tutti gli esseri umani, è enormemente amplificata dal contesto ambientale, dalla cultura dei consumi, dal tipo di socializzazione imposta dalla cultura dei massmedia.

Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (OEDT): Rapporto 2018







RAPPORTO ISTAT SULL'ALCOL



ALTRI MATERIALI (SARANNO ELIMINATI PER NON APPESANTIRE LA PAGINA)







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2-PREPARAZIONE POWER POINT SUL TEMA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE (GLOBAL WARMING) - EDUCAZIONE AMBIENTALE
  • CREA UNA CARTELLA CHE CHIAMERAI "RISCALDAMENTO GLOBALE- TUO NOME"
  • SLIDE CON TITOLO E NOME AUTORE, ANNO
  • SLIDE CON DEFINIZIONE DI "RISCALDAMENTO GLOBALE" (USA I MATERIALI)
  • SLIDE CON FOTO E BREVISSIMA DESCRIZIONE DELLE AGENZIE CHE SI OCCUPANO DI CLIMA (GRUPPO INTERGOVERNATIVO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO, PROTOCOLLO DI KYOTO)
  • SLIDE CON GRAFICO DELL'AUMENTO DELLA TEMPERATURA (VEDI SOTTO)
  • SLIDE CON GRAFICO DELLE EMISSIONI USA DI CO2
  • SLIDE CON DESCRIZIONE ED IMMAGINI CONSEGUENZE
  • SLIDE CON INDICAZIONE DELLE RESPONSABILITA'
  • SLIDE CON LE CAUSE DEL GLOBAL WARMING
  • SLIDE CON LA STORIA DEI CONSUMI ENERGETICI IN ITALIA
  • SLIDE CON LE SOLUZIONI POSSIBILI
  • SLIDE CON LE TUE OSSERVAZIONI. USA LE LETTURE PROPOSTE.
  • SLIDE CON TAKE HOME MESSAGE
Cambiamento climatico
Riscaldamento globale (global warming) indica il mutamento del clima terrestre sviluppatosi nel corso del XX secolo e tuttora in corso. Tale mutamento è attribuito in larga misura alle emissioni nell'atmosfera terrestre di crescenti quantità di gas serra (cioè in grado di intrappolare il calore e causa dell’effetto serra) e ad altri fattori imputabili all'attività umana.
Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC) è il forum scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale.

Il protocollo di Kyoto è un trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale, redatto l'11 dicembre 1997 nella città giapponese di Kyoto da più di 180 Paesi in occasione della Conferenza sui cambiamenti climatici. A maggio 2013 gli Stati che hanno aderito e ratificato il protocollo sono 192.
Il trattato prevede l'obbligo di operare una riduzione delle emissioni di elementi di inquinamento in una misura non inferiore all'8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1985 – considerato come anno base – nel periodo 2008-2012.
Tra i Paesi non aderenti figurano gli USA, i responsabili del 36,2% del totale delle emissioni di biossido di carbonio. Alcuni Stati e grandi municipalità americane, come Chicago e Los Angeles, stanno studiando la possibilità di emettere provvedimenti che permettano a livello locale di applicare il trattato. 

Cause
Energia ed emissioni di CO2
STORIA DELL’ENERGIA IN ITALIA
Nel 1861, alla data dell’Unità, l’economia italiana era relativamente arretrata rispetto ad altre economie dell’Europa occidentale.
Il PIL era la metà di quello del Regno Unito; l’agricoltura occupava il 6% della forza lavoro.
Dalla fine dell’Ottocento, la capacità produttiva aumentò decisamente. Questa trasformazione economica si verificò insieme al cambiamento della base energetica.
All'epoca dell'Unità venivano sfruttate quasi soltanto le tre energie tradizionali: la legna, il cibo per gli uomini e il cibo per gli animali da lavoro. Il carbon fossile era appena conosciuto. L'acqua azionava mulini, segherie e frantoi. 
Dalla fine dell’Ottocento, la sostituzione con altre fonti come il carbon fossile, il petrolio, il gas naturale, e l’idroelettricità fu rapida.
Le prime importazioni di carbone nel porto di Genova dalla Francia sono documentate nel corso degli anni ’20 dell’Ottocento. Verso il 1850, tuttavia, il carbon fossile in Italia rappresenta meno del 2% complessivi di energia. La sua importanza cresce nel decennio precedente l’Unità ed è pari al 7% nel 1861. Nel 1866 arrivano in Italia i primi quantitativi di petrolio; nel 1887 abbiamo l’avvio dell’idroelettricità; nel 1897 inizia anche il consumo di gas naturale.
Nell'anno 1900 le fonti moderne di energia rappresentavano più del 25%, il 40% alla vigilia della Prima guerra mondiale, più del 50% alla vigilia della Seconda e sfiorava il 90% nel 1970. Nel 2000-10 le fonti moderne rappresentavano il 94%.

Costruisci tu tabella e grafico! Aggiungi il 2010!

  


Con l’introduzione delle fonti moderne di energia, è aumentato notevolmente l’impatto ambientale dei consumi energetici. Nel primo decennio del nuovo millennio, le emissioni complessive di CO2 nell’atmosfera sono state in Italia pari a 420 milioni di tonnellate all’anno. Come dire che ogni Italiano ha contribuito con 7 tonnellate.

Costruisci tu tabella e grafico!

Anche le economie del passato emettevano CO2, con la combustione della legna, che provocava disboscamenti estesissimi. L’emissione pro capite all’epoca dell’Unità, con una popolazione che a metà Ottocento era meno della metà di quella nell’anno 2000, era appena di 100 kg. In totale le emissioni erano allora di 3 milioni di tonnellate: 140 volte inferiori a quelle nell’anno 2000.
FONTE: I consumi di energia 1861-2011

DATI CENSIMENTI IN ITALIA
22.176.477 nel 1861
54.136.547 nel 1971
59.433.744 nel 2011




FONTE : DATI ISTAT CENSIMENTI


ENERGIA SOSTENIBILE
Energia sostenibile è produzione ed uso dell'energia che permette uno sviluppo sostenibile in termini di produzione, utilizzazione e inquinamento. 
Sul fronte della produzione energetica sostenibile, il riferimento principale sono ovviamente le energie rinnovabili. L’energia rinnovabile è l'energia che viene raccolta da risorse rinnovabili, ovvero quelle risorse che sono naturalmente reintegrate in una scala temporale umana, come la luce solare, il vento, la pioggia, le maree, le onde ed il calore geotermico.
In Italia la produzione di energia elettrica avviene a partire dall'utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili (i combustibili fossili quali gas naturale, carbone e petrolio in gran parte importati dall'estero) e in misura sempre più rilevante con fonti rinnovabili.
Il risparmio energetico riduce i consumi dell'energia necessaria allo svolgimento delle attività umane. Si ottiene modificando i processi energetici in modo che ci siano meno sprechi, sia trasformando l'energia da una forma all'altra in modo più efficiente.

Conseguenze
"L'Italia sarà sommersa dal mare nel 2100". E' l'allarmante previsione dell'Enea, l'agenzia nazionale per le nuove tecnologie e per l'energia, che nel corso di un convegno sullo sviluppo sostenibile ha mostrato alcune proiezioni sul veloce innalzamento del Mediterraneo a causa del riscaldamento globale. "Migliaia di chilometri quadrati di aree costiere rischiano di sparire, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento", afferma l’ente. Anche l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) prevede una serie di effetti a catena come l’erosione costiera, il rischio di inondazioni, il cambiamento di abitudini della vita marina e finanche la pesca. In particolare gli scenari elaborati indicano l’aggravarsi delle inondazioni in coincidenza dei cicloni, una più marcata esposizione delle coste all’azione erosiva delle onde, la perdita di vaste aree pianeggianti che giacciono a livello del mare, le infiltrazioni di acque salate nell’entroterra con il conseguente inquinamento delle riserve di acqua dolce.
Scioglimento dei ghiacci
Per scoprire quanto velocemente sta accadendo quella perdita di ghiaccio, il glaciologo Eric Rignot dell'Università della California, Irvine e colleghi hanno combinato 40 anni di immagini satellitari e modelli climatici. Il team ha misurato la velocità del ghiaccio che scorre verso il mare seguendo i punti di riferimento visivi sui ghiacciai nel tempo. Ciò ha permesso loro di stimare la quantità di ghiaccio che ciascuno dei numerosi ghiacciai del continente ha spedito in mare ogni anno dal 1979 al 2017. Sottraendo la quantità di ghiaccio aggiunta ogni anno dalla neve alla quantità di ghiaccio dispersa in mare, i ricercatori hanno determinato la quantità di ghiaccio è stato acquisito o perso.
Lo studio ha rilevato che l'Antartide oggi fa precipitare in mare sei volte più ghiaccio ogni anno di quanto non avesse fatto nel 1979.

Cosa possiamo fare?
“Non c’è più tempo per continuare ad ignorare il lamento della Natura”.
L’esperto climatologo Luca Mercalli invita all’azione politica, a fare sentire la propria voce a difesa e salvaguardia dell’ambiente.
Secondo Mercalli il primo passo è la consapevolezza, se non sai non agisci.
Siamo continuamente attraversati da messaggi pubblicitari che invocano il consumo sfrenato, mostrando una società idilliaca e senza limiti, e che, inutile dirlo, non rispecchia la realtà dei fatti. Le nostre azioni hanno conseguenze, perciò dobbiamo assumercene la responsabilità. La Terra non ha risorse inesauribili di ricchezza, di cui si possa disporre senza alcun freno. La fede cieca nell’evoluzione tecnologica si basa sull’illusione che in qualche modo gli scienziati troveranno la soluzione a tutti i problemi che la nostra specie predatoria ha provocato al pianeta. Mercalli ci esorta ad attivarci: smettiamo di ignorare l’evidenza scientifica del cambiamento climatico, degli oceani soffocati dalla plastica, delle estinzioni di decine e decine di specie. Finché l’interesse principale del nostro paese sarà economico, nulla di significativamente rilevante potrà essere fatto. È necessario un cambiamento di paradigma, perché “Agire individualmente è il primo passo, ma se vogliamo cambiare il mondo dovremo spingere la politica a mettere non la crescita economica bensì l’ambiente al primo posto”.
ATTIVISMO
Greta Thunberg



 





STESSO TEMA (GLOBAL WARMING) MA IMPOSTAZIONE DIVERSA
- LE CAUSE, IL PROBLEMA DELL'ECCESSO DI CONSUMO, IL PROBLEMA DEI RIFIUTI
  • CREA UNA CARTELLA CHE CHIAMERAI "RISCALDAMENTO GLOBALE- TUO NOME"
  • SLIDE CON TITOLO E NOME AUTORE, ANNO
  • SLIDE CON DEFINIZIONE DI "RISCALDAMENTO GLOBALE" (USA I MATERIALI)
  • SLIDE CON FOTO E BREVISSIMA DESCRIZIONE DELLE AGENZIE CHE SI OCCUPANO DI CLIMA (GRUPPO INTERGOVERNATIVO SUL CAMBIAMENTO CLIMATICO, PROTOCOLLO DI KYOTO)
  • SLIDE DI COMMENTO AL GRAFICO (VEDI SOPRA)
  • SLIDE CON DESCRIZIONE DELLE CAUSE ED IMMAGINI
  • SLIDE SULLE CONSEGUENZE: COMMENTA LE OPERE DEGLI ARTISTI
  • SLIDE CON LE TUE OSSERVAZIONI. USA LE LETTURE PROPOSTE.
  • SLIDE CHE ILLUSTRI LE POSSIBILI SOLUZIONI
  • SLIDE CON DEFINIZIONE ATTIVISMO, DISCORSO DI GRETA THUNBERG, LINK AL VIDEO, ATTUALITA' (SCIOPERO EUROPEO DEGLI STUDENTI SUL CLIMA)
  • SLIDE CON TAKE HOME MESSAGE
LETTURA
LUCA MERCALLI  AI TED

“Un ricercatore che si occupa di clima è un po' come uno che lavora nella sala macchine della nostra astronave, in questo caso il nostro pianetino, e vi avverte che c'è qualcosa che non funziona.”

Qual è il fattore che non funziona? 

“è il fatto che i 200 anni di Rivoluzione Industriale, che ci hanno dato tanta prosperità e ci hanno portato alla straordinaria quantità di mezzi tecnologici di cui disponiamo, non erano gratis.

Hanno lasciato dei sottoprodotti negativi, in particolare i residui della combustione del petrolio, del carbone e del gas, che hanno aumentato i gas a effetto serra, ma non ci sono solo quelli, ci sono anche tanti altri fattori inquinanti che possiamo vedere in una curva che era prima e che è l'impronta ecologica, cioè è quell'insieme delle risorse che noi preleviamo dal pianeta, tutto ciò che usiamo: da un legno di una foresta, i pesci che peschiamo nell’oceano, i minerali che estraiamo e i rifiuti che reimmettiamo dopo nell'ambiente.
Allora noi vediamo che fino al 1970, con un mondo che era popolato da tre miliardi e mezzo di persone, la metà di quelli che ci sono oggi - siamo attorno ai sette miliardi e mezzo - era ancora in equilibrio con gli interessi della natura: prelevava nell'anno e alla fine, il 31 dicembre, possiamo dire ripartiva, con il 1 gennaio, la produzione della natura dell'anno successivo.

Ma abbiamo continuato una crescita smodata, senza tenere conto degli allarmi che già in quegli anni i miei predecessori avevano portato all'umanità
...
Se non vogliamo arrivare alla bancarotta della natura, cioè con un mondo dove la popolazione aumenta sempre di più, i consumi e gli inquinamenti ancor di più, noi dobbiamo cambiare oggi percorso, dobbiamo rientrare all'interno dei limiti fisici dell'unico pianeta che abbiamo. Semplice, no?
...
Il cambiamento climatico è il problema forse più ampio, più vasto, di cui sentiamo più parlare. E sappiamo oggi che la temperatura è aumentata sul pianeta di circa un grado nell'ultimo secolo. ... il 2016 è stato l'anno più caldo della storia,
...
Qual è la causa? Ormai l'abbiamo identificata: è la CO2, l'anidride carbonica, il biossido di carbonio di origine fossile, perché di CO2 ce n'è tanta nel pianeta, ma una parte è quella nel ciclo della fotosintesi, le piante la prendono dall'aria: fotosintesi. Noi mangiamo un panino al salame, dentro il pane, dentro il salame, non c'è altro che una parte di quel carbonio che noi usiamo per vivere, lo restituiamo respirando: è un ciclo chiuso. Quello che entra esce e ritorna dov'era prima.
Ma liberando il carbone, petrolio e gas che stavano sottoterra da milioni di anni, noi abbiamo aggiunto una notevole quantità, attualmente sono 36 miliardi di tonnellate all'anno di CO2, che vanno in atmosfera e cambiano quindi la composizione chimica...

Lo sappiamo attraverso i carotaggi che sono stati fatti al Polo Sud dove bollicine di aria fossile incluse dentro il ghiaccio antico, analizzate in laboratorio, ci dicono:
"Guarda che il massimo assoluto di quantità di CO2 nell’aria in 800.000 anni si è toccato una volta sola attorno a 330.000 anni fa con il valore di 300 parti per milione.  Quindi da 300 a 400 è tutta roba nostra.

È danno recente, è il cambiamento recente dell'atmosfera terrestre che come effetti ha l'aumento della temperatura perché la CO2 è il principale gas a effetto serra...

I sintomi, quindi, li vediamo già; con quell'aumento di un grado in un secolo,
i ghiacciai - i ghiacciai sono un bel termometro naturale che materializza quello che ci dicono i dati misurati dagli strumenti - sulle Alpi abbiamo questi testimoni muti che sono in terribile riduzione: abbiamo perso il 50% della loro superficie soltanto in un secolo.

Se continuiamo ad inquinare come facciamo oggi ... noi rischiamo di avere al 2100 un aumento di circa cinque gradi nella temperatura terrestre, che è veramente una catastrofe ecologica, una catastrofe soprattutto per noi, non per la natura; la natura cambia, evolverà, si adatterà a cinque gradi in più, ma l'uomo si adatterà? No, perché non ha la capacità, soprattutto per variazioni così rapide, per una società così complessa come la nostra, di adattarsi.
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mantenere l'aumento della temperatura, entro il 2100, in due gradi. Due gradi sono meglio di cinque. Il protocollo, l'accordo firmato a Parigi nel dicembre del 2015 vuole proprio questo. Vuole farci ridurre le emissioni per ridurre l'aumento della temperatura e per ridurre anche l'aumento del livello dei mari, perché i ghiacciai che fondono fanno aumentare i mari, il riscaldamento delle acque le dilata.
Attualmente gli oceani della terra crescono già di circa tre millimetri all'anno,
ma più scaldiamo e più cresceranno. Risultato finale: se scegliamo la strada dei cinque gradi, la peggiore, avremo anche almeno un metro di oceano in più a fine secolo. Se conteniamo l'inquinamento e il riscaldamento in due gradi, avremo mezzo metro circa di mare in più.
... in breve, la ricettina delle cose che ragionevolmente possiamo fare già oggi sulla quale poi ne potremo innestare altre che cresceranno con l'impegno, con lo studio, con l’innovazione: dobbiamo ridurre il consumo delle risorse non rinnovabili, il consumo dei suoli (più cementifichiamo, più creiamo problemi: aumentiamo il rischio di alluvioni,
abbiamo meno acqua che si depura scendendo nelle falde), facciamo meno rifiuti e ricicliamoli tutti.

Sono cose che si possono fare, non sono cose difficili; la raccolta differenziata ma anche agire alla fonte. Il miglior rifiuto è quello non prodotto. È già la mano che si muove nel nostro gesto di acquistare che sceglie il rifiuto di domani.
... dietro al rifiuto c'è un consumo energetico,
... i rifiuti che vanno sopratutto in mare costituiscono una grave minaccia per tutta la fauna marina che si nutre per esempio della plastica e nel passaggio successivo ce la porta nel piatto a noi, con tutto il danno sanitario che arriva dagli additivi tossici che vi sono contenuti.
Passiamo rapidamente alle energie rinnovabili. Sono già mature per essere usate su larga scala.
...
Siamo una società che spreca moltissima energia. Quindi ne usiamo di meno, la usiamo meglio e quella che usiamo la andiamo a prendere dalle forze naturali, dal sole, dall'acqua, dal vento, dalle biomasse.”









ATTIVISMO
L'attivismo è un'attività finalizzata a produrre un cambiamento sociale o politico ed è spesso intesa anche come sinonimo di protesta o dissenso.

ESEMPI DI ATTIVISMO
GRETA THUNBERG
"Siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no.” La giovane attivista svedese Greta Thunberg parla a Katowice per il COP24
“Il mio nome è Greta Thunberg, ho quindici anni e vengo dalla Svezia. Molte persone dicono che la Svezia sia solo un piccolo Paese e a loro non importa cosa facciamo. Ma io ho imparato che non sei mai troppo piccolo per fare la differenza. Se alcuni ragazzi decidono di manifestare dopo la scuola, immaginate cosa potremmo fare tutti insieme, se solo lo volessimo veramente.
Ma per fare ciò dobbiamo parlare chiaramente, non importa quanto questo possa risultare scomodo. Voi parlate solo di una crescita senza fine in riferimento alla green economy, perché avete paura di diventare impopolari. Parlate solo di andare avanti con le stesse idee sbagliate che ci hanno messo in questo casino. (…) Ma non mi importa risultare impopolare, mi importa della giustizia climatica e di un pianeta vivibile. La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso.
Nel 2078 festeggerò il mio settantacinquesimo compleanno. Se avrò dei bambini probabilmente un giorno mi faranno domande su di voi. Forse mi chiederanno come mai non avete fatto niente quando era ancora il tempo di agire. Voi dite di amare i vostri figli sopra ogni cosa, ma state rubando loro il futuro davanti agli occhi.
Finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa sia politicamente meglio fare, non c’è alcuna speranza. Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come tale. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo. Non siamo venuti qui per pregare i leader a occuparsene. Tanto ci avete ignorato in passato e continuerete a ignorarci. Voi non avete più scuse e noi abbiamo poco tempo. Noi siamo qui per farvi sapere che il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no. Il vero potere appartiene al popolo. Grazie”.
  • Conferenza delle Parti sul Clima - La COP è il principale momento decisionale della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC). L’incontro dovrà valutare, anche alla luce del report scientifico di un mese fa dell’IPCC (il panel scientifico dell’ONU sul cambiamento climatico) le azioni intraprese dai 198 Paesi membri per ridurre le emissioni di gas serra e accelerare l’azione sul clima. Se i Paesi del mondo uniranno le forze, come successe a Parigi tre anni fa, saremo tutti più forti e si potrà accelerare l’azione per trasformare la società e l'economia globale e riuscire a salvare il clima.
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3-PREPARAZIONE POWER POINT SUL TEMA DELL'HIV
  • CREA UNA CARTELLA CHE CHIAMERAI "RISCALDAMENTO GLOBALE- TUO NOME"
  • SLIDE CON TITOLO E NOME AUTORE, ANNO
  • SLIDE CON DEFINIZIONE DI HIV (USA IL LIBRO)
  • SLIDE DATI (VEDI SOTTO) E GRAFICI
  • SLIDE DI COMMENTO AI GRAFICI
  • SLIDE CON LE TUE OSSERVAZIONI. USA LE LETTURE PROPOSTE.
  • SLIDE CON TAKE HOME MESSAGE
FONTE
https://www.lila.it/it/hiv-e-dati/180-dati-aggiornati-hiv-aids
Data: novembre 2017
Dai dati raccolti dall’Istituto Superiore di Sanità emerge che, nel 2016, sono state segnalate 3.451 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 5,7 nuovi casi di infezione da HIV ogni 100.000 residenti.
Questo dato continua a collocare l’Italia, al pari della Grecia, al 13° posto in termini di incidenza delle nuove diagnosi HIV tra le nazioni dell’Unione Europea. Nel 2016, le regioni con l’incidenza più alta sono state il Lazio, le Marche, la Toscana e la Lombardia.
Le persone che hanno scoperto di essere HIV positive nel 2016 erano maschi nel 76,9% dei casi (FAI IL GRAFICO!). L’età mediana era di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine.
L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (14,7 nuovi casi ogni 100.000 residenti di età 25-29 anni); in questa fascia di età l’incidenza nei maschi è 21,8 e nelle femmine 7,5 per 100.000. Tuttavia, l’andamento dell’incidenza in questa fascia di età appare stabile nel tempo.
Nel 2016, la maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da HIV era attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituivano l’85,6% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 47,6%; MSM 38,0%) (FAI IL GRAFICO!).
Nel 2016, il 35,8% delle persone con una nuova diagnosi di HIV era di nazionalità straniera. Tra gli stranieri il 65,5% di casi era costituito da eterosessuali (eterosessuali femmine 34,9%; eterosessuali maschi 30,6%) (FAI IL GRAFICO!).
Nel 2016, il 30,7% delle persone con una nuova diagnosi di infezione da HIV aveva eseguito il test HIV per la presenza di sintomi HIV-correlati, il 27,5% in seguito a un comportamento a rischio e il 12,2% in seguito a controlli di routine.
Nel 2016, sono stati diagnosticati 778 nuovi casi di AIDS pari a un’incidenza di 1,3 nuovi casi per 100.000 residenti. E’ diminuita nel tempo la proporzione di persone che alla diagnosi di AIDS presentava un’infezione fungina, mentre è aumentata la quota di pazienti con un’infezione virale o un tumore.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/13/aids-in-lombardia-incremento-del-20-in-un-anno-spesso-i-piu-giovani-non-si-vogliono-curare/3854616/
di Manuela Gatti - 13 Settembre 2017

Milano capitale dell’Hiv? Stando agli ultimi dati registrati dall’ospedale San Gerardo di Monza sembrerebbe proprio così. Nell’ultimo anno c’è stato un incremento del 20% dei nuovi riscontri dell’infezione. A ciò si aggiungono i numeri complessivi: su 130mila persone sieropositive in Italia, più di 20mila risiedono in Lombardia. Di queste, 15mila vivono tra Milano e l’hinterland.

A rivelare questi numeri è il direttore dell’ospedale San Gerardo di Monza, Andrea Gori, che ha spiegato al Corriere della Sera di aver diagnosticato 400 nuovi casi di Hiv dall’inizio del 2017, il che fa segnare segna un 20% in più rispetto all’anno precedente. I nuovi riscontri riguardano soprattutto i giovani maschi tra i 25 e i 29 anni: in questa fascia l’aumento dei contagi è salito addirittura del 40%, spiega Gori. I più colpiti sono i giovani gay tra i 25 e i 29 anni: ”Sono giovani di una generazione che non ha vissuto i tempi durissimi delle morti per Aids e hanno bisogno di essere informati ed educati”, continua il direttore del San Gerardo.

Ogni anno in Italia si registrano tra i 3.500 e i 4mila nuovi riscontri di Hiv. Gli ultimi dati disponibili dell’Istituto superiore della sanità (2015), parlano di 3.444 nuovi casi. Le cifre sono da interpretare tenendo presente che tante persone non sanno di aver contratto il virus: secondo una stima del Centro europeo di controllo delle malattie e dell’Oms Europa, nel nostro continente ci sono almeno 122mila persone sieropositive che non sanno di esserlo, circa uno su sette del totale degli infetti. ...
“Un trend che abbiamo rilevato negli ultimi anni è che a contrarre il virus dell’Hiv sono ragazzi sempre più giovani“, conferma Giuseppe Ancona, specialista in Malattie infettive all’ospedale San Paolo di Milano.

        MATERIALI (SARANNO ELIMINATI PER NON APPESANTIRE LA PAGINA)

 











  



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