lunedì 29 febbraio 2016

2A - Radici quadrate di numeri decimali




Moltiplichiamo per 100 il numero 9,70 togliendogli così la virgola: 970.
970<1000.  Cerco nella prima colonna delle tavole delle radici.



La radice quadrata è 31,1448.
Dobbiamo tener conto della virgola da noi omessa moltiplicando per 100 il numero di partenza.
Quindi divido per 10 (10 che è la radice quadrata di 100):
3,11448.


radice quadrata


Moltiplichiamo per 100 il numero togliendogli così la virgola: 7135.
7135>1000.  Cerco nella seconda colonna delle tavole delle radici.

7135 non c'è, ma posso approssimare per difetto prendendo 7056.
la radice quadrata è 84. Tengo conto della virgola omessa moltiplicando per 100.
Quindi: 84/10=8,4 che è la radice approssimata a meno di una unità.

radice quadrata

(esempi ed immagini da lezionidimatematica.net)


3A - Equazioni determinate, indeterminate, impossibili

Risolvere un’equazione vuol dire trovarne le radici o soluzioni.

Un'equazione può ammettere un numero illimitato di soluzioni; si dice allora che l’equazione è indeterminata (in questo caso non è un'equazione, ma è un'identità).
Data l’equazione nella forma normale ax=b, si dice indeterminata se a=0 e b=0.

4x + 2 = 4(x - 1) + 6
4x + 2 = 4x - 4 + 6
3x - 3x = - 4 + 6 - 2
(3 - 3 )x= 0
0x = 0

Qualsiasi numero moltiplicato per 0 dà 0. L'equazione è indeterminata.

Se un'equazione non ammette soluzioni, cioè non esiste nessun valore delle incognite che la verifichi, si dice che l'equazione è impossibile.
Data l’equazione nella forma normale ax=b, si dice impossibile se a=0 e b≠0.

ESEMPIO
4x - 2 = 4x - 1
4x - 4x = -1 + 2
(4 - 4)x = 1
0x=1

Nessun numero moltiplicato per zero può dare 1. L'equazione è impossibile.

Data l’equazione nella forma normale ax=b, si dice determinata se a≠0 (con b=0 la soluzione è x=0).
La soluzione è x=b/a.

ESEMPIO
-3x + 5x = - 3 + 6 - x
-3x + 5x + x = - 3 + 6
(-3 + 5 + 1)x = +3
3x=3
x=3/3=1

Sostituendo il valore di x determinato all’incognita dell’equazione i due membri danno lo stesso valore (l’uguaglianza risulta vera).

ESERCIZI

2x + 7 = 19 (x=6)
3x - 8 = 22 (x=10)
4x - 2 = 6 (x=2)
4x - 6 = 5 + 2x  (x=11/2)

3x + 1 = 2x + 6 + 1   (x=6)
Applica la regola del trasporto:
3x - 2x = 6 + 1 - 1
+1 e -1 sono opposti, si elidono, si possono cancellare.
Osserva che il numero -1 è stato ottenuto trasportando +1 dal primo al secondo membro.
Puoi notare che nell'equazione di partenza il numero +1 compare in entrambi i membri, quindi può essere cancellato immediatamente:
3x + 1 = 2x + 6 + 1
ottenendo l'equazione equivalente 3x = 2x + 6 (regola della cancellazione)

2(3x + 1) + x - 3(2x + 1) = x + 4 (x - 1) - (4x + 3) (IMPOSSIBILE)
2x + 1= 5x + 1 - 3x  (INDETERMINATA)

domenica 28 febbraio 2016

3A - La piramide di Cheope

La Piramide di Cheope, conosciuta anche come Grande Piramide di Giza, è stata realizzata probabilmente intorno al 2570 a.C. Lo storico Erodoto (V secolo a.C.) fu il primo studioso di cui gli scritti sulla piramide sono giunti fino a noi. Egli raccolse informazioni dai sacerdoti egizi suoi contemporanei e le integrò nelle sue Storie.
Erodoto spiega che la costruzione di questo edificio sarebbe stata terminata tramite l'uso di macchine, le quali innalzavano le pietre verso le zone più alte.

Da una pagina di Carlo Bo su http://utenti.quipo.it/base5/geosolid/piramide_cheope.htm  ecco le misure della Piramide di Cheope:


La piramide ha per base un quadrato; è retta, cioè il piede dell'altezza cade nel centro del cerchio inscritto nella base. Ed ecco com'è l'interno, tutto pieno tranne alcune gallerie, la stanza del re e la stanza della regina:



ESERCIZI
1-Calcola la misura dell'altezza e il volume della piramide (le misure sono sul disegno; risultati: h = 146,4 m e V = 2 340 496,8 m^3).
2-La piramide di Cheope è costruita principalmente con blocchi di roccia calcarea ed è praticamente piena al suo interno. Supponendo che il peso specifico medio della roccia usata sia 2,7 kg/dm^3, calcola il peso totale della piramide. Suggerimento: applica la formula: P = Ps ∙ V
3-La piramide di Cheope è formata da circa 2.500.000 blocchi di roccia e fu costruita in circa 20 anni. A quale velocità furono posati i blocchi? Calcola prima quanti giorni ci sono in 20 anni.

sol. n.1
Lavoro sul triangolo rettangolo che ha per cateti l'altezza della piramide e metà della diagonale del quadrato di base, e per ipotenusa lo spigo lo laterale.

Trovo la diagonale di base con Pitagora:
diagonale di base= radice quadrata (2*203*203)=325,7782 m
(diagonale di base)/2=325,7782/2=162,8891=163 m
Trovo h (con Pitagora):
h=radice quadrata(219*219 - 163*163) =146,26 = 146 m
A base= 53176,36 m^2
V= (53176,36*146)/3=2.587.916,1867 m^3 = 2.587.916 m^3
(se vuoi ripeti i conti con tutti i decimali)

3A - La piramide

Da Wikipedia:

PIramide di Cheope,foto di Wknight94 - Wikipedia
Il termine piramide deriva dalla lingua greca pyramis (πυραμίς) che significa letteralmente "della forma del fuoco" (da pyr-, "fuoco").[1] Alcuni storici ritengono che il termine greco a sua volta provenga dal termine egizio per-em-us che nel Papiro di Rhind è usato per rappresentare l'altezza della piramide (alla lettera "ciò che va su"); i greci lo avrebbero poi usato per indicare l'intera opera monumentaria. La piramide è stata utilizzata come tipologia in architettura soprattutto nei tempi antichi, in particolare in Egitto e da alcune civiltà precolombiane nell'America centrale.

Immagine di AoinekoWikipedia

In geometria si definisce piramide un poliedro individuato da una faccia poligonale chiamata base (nel disegno un quadrato ABCD) e da un vertice (S) che non giace sul piano della base. Si dicono spigoli di base i lati del poligono di base e spigoli laterali i segmenti delimitati dal vertice (in figura S) e da ciascuno dei vertici della base (in figura, i vertici sono A, B, C, D). Sono facce della piramide la sua base e le facce triangolari (chiamate facce laterali) delimitate dagli spigoli di base e laterali.
Si dice altezza di una piramide il segmento che ha una estremità nel vertice e cade ortogonalmente sul piano contenente la base. Le piramidi possono essere rette: nella base può essere inscritto un cerchio e il piede dell'altezza è il centro del cerchio. In una piramide retta si dice apotema della piramide ogni segmento che congiunge perpendicolarmente il suo apice con un suo lato di base, ovvero la loro lunghezza comune. Si dice apotema di base il raggio del cerchio inscritto nel poligono di base.
Un altro esempio con legenda:

V vertice ABCDEF base (poligono di base) VAB faccia laterale (triangolo) VH altezza (distanza tra il vertice e la base) VM apotema H piede dell’altezza VB spigolo laterale AB spigolo di base

Piramide a base pentagonale:

FORMULE DIRETTE

Superficie laterale:
   
Superficie totale:


Volume:

FORMULE DIRETTE E INVERSE (da il calibro.it)



http://www.ilcalibro.it/images/piramide.gif

Una lezione completa:


mercoledì 24 febbraio 2016

PITAGORA FACILE

Una facile dimostrazione con i regoli:





Operiamo con Pitagora

Abbiamo detto che in un triangolo rettangolo di cateti a e b ed ipotenusa c, è a^2+b^2=c^2.
Il teorema di Pitagora ci dice infatti che in ogni triangolo rettangolo l’area del quadrato costruito sull’ipotenusa è equivalente alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui due cateti.
Valgono anche queste altre due relazioni:



A cosa serve questo teorema? A conoscere la misura di ogni lato di un triangolo rettangolo, essendo note le misure degli altri due lati.
Come si passa dall'area del quadrato al lato?
Con la formula inversa, cioè con la radice quadrata dell'area.


ESEMPIO

Per quanto abbiamo detto:

Ed anche:



PROBLEMA SVOLTO
Un triangolo rettangolo ha un cateto di 12 m e l'ipotenusa di 13 m. Quanto misura l'altro cateto?
Usa le formule:
13^2=169
12^2=144
c1^2= radice quadrata (169-144)= radice quadrata 25= 5 m

Pitagora

Pitagora, nato a Samo intorno alla prima metà del VI secolo a.C., è una figura avvolta nella leggenda.
Il nome Pitagora significa "predetto dalla Pizia", poiché alla madre incinta fu predetto dalla Pizia, la profetessa dell'oracolo di Delfi, che avrebbe partorito un figlio sapiente. I suoi  maestri furono Talete e Anassimandro.
Talete, uno dei sette saggi dell’Antichità, lo invitò a recarsi in Egitto dove avrebbe potuto incontrare altri illustri uomini di cultura. Viaggiò molto ed ampliò le sue conoscenze attingendo al sapere degli Ebrei, Fenici, Egiziani, Caldei, Persiani, Indiani. Trascorse a Babilonia molti anni e divenne esperto di astrologia e di astronomia.
Tornato a Samo, e trovata la sua patria sotto il governo del tiranno Policrate, si trasferì nella colonia di Crotone, nella Magna Grecia, e vi fondò la sua comunità.
Gli allievi erano selezionati dopo un lungo tirocinio e divisi in due categorie: gli ascoltatori ed i matematici, i quali venivano a conoscenza degli insegnamenti più elevati e dei segreti più profondi di questa società il cui simbolo era una stella a 5 punte, il pentagramma.
Nella scuola pitagorica, scienza e filosofia, musica e religione si fondevano in una mistica contemplazione dell’universo. Pitagora intuì che i numeri esistono indipendentemente dal mondo sensibile nel quale viviamo. Alla scuola pitagorica si deve la distinzione fra numeri pari e numeri dispari. Nel campo della geometria a Pitagora ed alla sua scuola viene attribuito il teorema che porta il suo nome, la risoluzione geometrica delle equazioni di secondo grado, la scoperta delle grandezze incommensurabili, i fondamenti della teoria delle proporzioni e delle similitudini.

La leggenda vuole che osservando un pavimento Pitagora ebbe una folgorazione:

Dividendo i quadrati azzurri lungo la diagonale ottieni 4 triangoli che vanno a comporre il quadrato grande.

Prima di lui, comunque, gli Egizi avevano capito che facendo un opportuno numero di nodi su una corda potevano formare un triangolo rettangolo:
Il numero di nodi per ogni lato è una terna pitagorica, cioè tre numeri che possono essere pensati come la misura dei lati di un triangolo rettangolo.

ENUNCIATO DEL TEOREMA
Oltre al caso particolare del triangolo rettangolo isoscele (quello del pavimento osservato da Pitagora) abbiamo considerato un caso più generale:

Sui cateti a e b e sull'ipotenusa c sono stati costruiti dei quadrati.
Le aree di questi quadrati sono quindi a^2, b^2, c^2.

Abbiamo preso un triangolo rettangolo di cateti a e b ed abbiamo costruito un quadrato di lato l=a + b.
Abbiamo suddiviso il quadrato come nella figura a destra, in 4 triangoli rettangoli di cateti a e b ed un quadrato (azzurro) costruito sull'ipotenusa di questi triangoli. Poi abbiamo ricombinato il quadrato come nella figura a sinistra, cioè in 2 rettangoli (gialli) fatti ciascuno da 2 triangoli gialli, mentre la parte restante del quadrato di lato l=a + b è costituita da due quadrati azzurri di area a^2 e b^2.



L'area del quadrato di lato l=a + b può essere espressa così in due modi:

AQ= 4xT + c^2 (figura a destra)
AQ= 4xT + a^2 + b^2 (figura a sinistra)

Dunque:

4xT + c^2 
= 4xT + a^2 + b^2

da cui  


c^2= a^2 + b^2


ENUNCIATO

In ogni triangolo rettangolo il quadrato costruito sull'ipotenusa è sempre equivalente alla somma dei quadrati costruiti sui cateti. 

Puoi anche dire:

In ogni triangolo rettangolo l'area del quadrato costruito sull'ipotenusa è sempre uguale alla somma delle aree dei quadrati costruiti sui cateti.

Vuoi rivedere le terne pitagoriche, cioè a quelle terne di numeri interi che soddisfano il teorema di Pitagora?
Leggi qui:
http://bredainrete.blogspot.it/2015/01/2a-terne-pitagoriche.html

Alcune terne pitagoriche:
3, 4, 5      Derivate: 6, 8, 10 -  9, 12, 15 -  12, 16, 20 - 15, 20, 25 - 18, 24, 30 - 21, 28, 35 - 24, 32, 40 - 27, 36, 45 - 30, 40, 50

5, 12, 13  Derivate:10, 24, 26 -  15, 36, 39 - 20, 48, 52 - 25, 60, 65

7, 24, 25  Derivata: 14, 48, 50 - 21, 72, 75 - 28, 96, 100

8, 15, 17  Derivata: 16, 30, 34 - 24, 45, 51

9, 40, 41  Derivata: 18, 80, 82

12, 35, 37 Derivata: 24, 70, 74

11, 60, 61

Scatti di scienza: la bellezza di un'immagine - VIII edizione

PER GLI STUDENTI
Ecco alcune domande e suggerimenti che vi possono aiutare nella realizzazione delle fotografie e nella redazione della scheda da allegare alla foto.

PRIMA e DURANTE lo scatto

• COSA FOTOGRAFARE: quale oggetto/fenomeno/situazione scegli di fotografare? Perché? Cosa vuoi ottenere? Considera che l’idea può venire anche dopo aver colto uno scatto per caso!

• COME FOTOGRAFARE: scegli il punto di vista, l’inquadratura, la composizione dell’immagine; vuoi una foto a colori o in bianco e nero?

• QUANDO e DOVE FOTOGRAFARE: quali sono le condizioni ambientali e il luogo in cui agisci? Nel caso di fenomeni naturali è utile registrare ora del giorno, condizioni di luce, temperatura ecc. • SERVE AIUTO? Lo puoi trovare a scuola (da insegnanti e compagni), fuori (famiglia o amici), sui libri, in rete o scrivendo una mail a noi!

• SCIENZA e ARTE…. RIPROVA! Riesci a spiegare la scienza che c’è nella foto? E’ una bella foto? Ti soddisfa? Se no riprova! N.B. Tieni un QUADERNO dove ANNOTARE INFORMAZIONI e le tue risposte alle domande qui sopra: ti serviranno poi per presentare e analizzare la foto!!! DOPO lo scatto, per la compilazione della scheda

• LA SCELTA MIGLIORE: con quali criteri scegli, tra le tue diverse fotografie, quella che ti sembra la più rappresentativa? Racconta come è nata l’idea della foto.

• DESCRIZIONE: descrivi cosa effettivamente vedi nella foto, prima di aggiungere spiegazioni che vadano oltre il contenuto visibile della fotografia. Quali sono gli elementi della foto che ti colpiscono di più e che potrebbero suscitare interesse in chi la osserva? Al di là del contenuto scientifico la foto ti suggerisce pensieri, emozioni?

• QUANTA SCIENZA C’E’ NELLA TUA FOTO?: Quali particolari sono importanti per capire cosa succede dal punto di vista scientifico? Quali domande ti nascono guardando la foto e quale spiegazione scientifica dai? Noti particolari su cui non ti eri soffermato prima di fotografare, che arricchiscono l’interesse scientifico dell’immagine e richiedono approfondimenti? Quali domande può suscitare la foto in chi la guarda? • ESTETICA: Per quali motivi, a tuo parere, la tua foto è bella?

• NON SAI COSA SCRIVERE? Non conosci la scienza che c’è dietro la tua immagine? Cerca aiuto (da insegnanti, famiglia, amici, libri, rete e da noi!)

• TITOLO: Con quale criterio scegli il titolo per la tua foto?

• SODDISFAZIONE: La fotografia che hai realizzato risponde a ciò che avevi in mente? il pensiero è diventato immagine? N.B. Ricorda che chi osserva la tua foto e legge la scheda non ha partecipato alla fase di preparazione …. Prova quindi a metterti nei panni di chi osserva l’immagine per la prima volta!!!

Detto questo... al lavoro!

martedì 16 febbraio 2016

2A- BEATRICE E LA SUA FOTO

Vi ricordate della foto di Beatrice premiata a Scienze Under18-Scatti di Scienza?
Eccola on line insieme alle altre opere:
http://milano.scienzaunder18.net/wordpress/progetti/scatti-di-scienza/gallerie/galleria-2014-2015/?wppa-occur=1&wppa-cover=0&wppa-album=9&wppa-photo=277


Guarda tutto l'album e sperimenta anche tu.

lunedì 15 febbraio 2016

2A - Radici e proprietà

Quadrati perfetti
Le radici quadrate sono esatte solo se il radicando è un quadrato perfetto, cioè è un numero che si ottiene moltiplicando un numero per sé stesso.
I quadrati perfetti possono terminare solo con 1, 4,5,6,9 e un numero pari di zeri.

Es: 25; 36; 625; 221; 196; 400.

Un quadrato perfetto non terminerà mai con 2, 3, 7, 8 o un numero dispari di zeri.

Es: 32; 78; 4000

Qual è la radice quadrata di 3 elevata alla seconda?
Queste due operazioni, estrazione di radice quadrata ed elevamento a quadrato, sono una l'inversa dell'altra. E' come se sul 3 non avessi operato, e quindi il risultato è 3:


Adesso immagino di elevare alla seconda un numero, e di estrarne la radice quadrata. Mi chiedo cioè qual è la radice quadrata di 3^2. Anche qui opero con due operazioni che sono una l'inversa dell'altra:
Posso immaginare di semplificare l'esponente con l'indice di radice.

Abbiamo visto le proprietà delle radici quadrate
RADICE QUADRATA DI UN PRODOTTO 
La radice quadrata di un prodotto è uguale al prodotto delle radici quadrate dei singoli fattori.

  

Il risultato è 6 in entrambi i casi.

RADICE QUADRATA DI UN QUOZIENTE
La radice quadrata di un quoziente è uguale al quoziente fra le radici quadrate del dividendo e del divisore.



Il risultato è 2 in entrambi i casi.

Abbiamo visto prima che se il radicando si può scrivere come una potenza con esponente 2 posso semplificare l'esponente con l'indice di radice.
Se non ho il radicando sotto forma di potenza come faccio?
Scomponiamo il numero in fattori primi. Se gli esponenti del numero, scomposto in fattori primi sono pari, posso semplificare (dividere per 2). 
Allora si può facilmente estrarre la radice. Consideriamo 3600, che scomposto in fattori primi è 2^4*3^2*5^2.
Divido per 2 tutti gli esponenti e trovo:

Un numero che scomposto in fattori primi presenta tutti i suoi fattori elevati ad esponenti pari è un quadrato perfetto. 
Possiamo dunque riconoscere se un numero è un quadrato perfetto dalla scomposizione.
La sua radice si ottiene moltiplicando i fattori con gli esponenti dimezzati. 

Esercizio
Riconosci se 64, 72, 100 e 27 sono quadrati perfetti.
Scompongo in fattori primi:



Solo 64 e 100 hanno i fattori con tutti gli esponenti pari. Non è così per 72 e 27. Dei numeri assegnati sono dunque quadrati perfetti solo 64 e 100.

LABORATORI FABCILITY

Cosa puoi fare con una stampante 3D?
Laboratorio Arduino : dalle basi al primo led!
Laboratorio Modellazione 4 Kids: una lezione di modellazione per bambini, per iniziare a muovere i primi passi nel mondo della stampa 3D!

Ecco gli ultimi dettagli: è necessario che ogni partecipante porti con sè il proprio PC e ne conosca la password per potervi installare del software.

Domenica utilizzeremo un software di modellazione 3D web-based: vi prego di venire avendo già creato il vostro account, così potremo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo a disposizione!
Potete creare il vostro account, qui .

COM'E' ORGANIZZATA LA GIORNATA
Tutti i laboratori sono gratuiti, ma occorre prenotare il proprio biglietto!
Abbiamo 2 biglietti per Arduino, 2 per Laboratorio Modellazione 4 Kids, 2 per Cosa puoi fare con una stampante 3D

Mattino
9.30 - 11.00: laboratorio di Modellazione 4 Kids (9-13 anni!): una lezione di modellazione per bambini, per iniziare a muovere i primi passi nel mondo della stampa 3D!

Pomeriggio
• 15.00               Laboratorio di Arduino: dalle basi al primo led!
• 16.15 - 18.00  Cosa puoi fare con una stampante 3D?

venerdì 12 febbraio 2016

DARWIN DAY 2016




Pikaia, a cui abbiamo più volte rimandato per gli studi sull'evoluzione, pubblica oggi un interessante articolo sui "pet" di Charles Darwin. Con l'invito a leggere tutto l'articolo, un breve estratto:

Darwin amò sempre tantissimo i cani. ...  Quando era in viaggio in ogni lettera chiedeva alla sorella Caroline “notizie dei suoi cani”. Ma il cane più importante della sua vita fu un fox terrier quasi bianco di nome Polly. ...  Quando lui lavorava nello studio, lei si accoccolava in un cestino vicino al fuoco. Polly era molto affettuosa e, essendo un cane astuto, capiva sempre dal procedere dei preparativi nello studio, quando Darwin stava per partire, e si intristiva per questo. ...  Il grande naturalista era solito farle prendere al volo i biscotti appoggiandoglieli sul suo naso, ed aveva un modo particolarmente affezionato e scherzosamente solenne di spiegarle come dovesse essere molto brava ad eseguire i comandi. Polly aveva una macchia rossa sulla schiena, a causa di una bruciatura, e Darwin era solito evidenziare come l’osservazione fosse in accordo con la sua teoria di eredità dei caratteri: dato che il pelo rosso era cresciuto dopo la scottatura, dimostrava la sua teoria in quanto il padre di Polly era un bull terrier rosso. Egli era piacevolmente affezionato a Polly e non mostrava mai impazienza per le attenzioni che lei reclamava, come grattare per farsi aprire la porta o andare alla finestra della veranda per un gioco chiamato: “to bark at naughty people” (abbaiare a brutte persone inesistenti). ... Charles Darwin si spense il 19 aprile 1882 e il giorno successivo anche la sua adorata Polly morì, come spesso succede ai cani che hanno tanto amato i loro padroni. La piccola venne sepolta nel frutteto sotto un albero di mele, dove lei e Darwin spesso sostavano.


Onde gravitazionali

Se ne parla molto in questi giorni.
Vediamo di capire qualcosa in più.

Le onde gravitazionali sono "increspature" nello spazio-tempo, che puoi immaginare come un "tappeto di gomma" che si deforma per l'interazione di qualunque oggetto dotato di massa.
Sono prodotte dal Sole (nella deformazione dello spazio intorno ad esso si inseriscono le orbite dei pianeti); ne generiamo anche noi quando ci muoviamo, ma affinché queste siano rintracciabili è necessaria l'interazione di oggetti di massa molto molto grande, come quella dei buchi neri.



Erano una previsione della Relatività Generale di Albert Einstein del 1915, e oggi abbiamo una prova che lo scienziato aveva ragione. La prima prova sperimentale diretta dell'esistenza delle onde gravitazionali è stata comunicata l'11 febbraio 2016 dai ricercatori del Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory (LIGO) a New York e da quelli della cooperazione VIRGO a Pisa.
Qui puoi vedere un'animazione che ti spiega cosa sono queste onde.

In un'altra pagina (dove trovi una spiegazione completa) la divulgatrice Monica Marelli ci spiega in modo semplice:

Gli oggetti che hanno una massa deformano lo spaziotempo, proprio come un ippopotamo seduto su un letto deforma un materasso. 


Lo spaziotempo è un’entità fisico-matematica, invisibile ai nostri occhi ma è l’”ambiente” in cui siamo immersi. Guardate l’angolo della stanza in cui siete: le tre linee perpendicolari fra loro esprimono le 3 dimensioni spaziali. Poi esiste la quarta dimensione. Vederla non è possibile, neanche toccarla o assaggiarla: però si può misurare ed è il tempo.

Prima del Big Bang non esisteva nulla, non solo le stelle e tutto il resto ma neanche lo spaziotempo. 

Prendiamo una pallina e facciamola rotolare come si fa a bowling, partendo da un angolo dal letto. Cosa succede alla pallina? Rotola verso l’ippopotamo perché intorno a lui il materasso si piega. Allora immaginiamo che al posto dell’ippopotamo ci sia il Sole. E che il materasso diventi invisibile ai nostri occhi. E lanciamo ancora la pallina. Che cosa vedremmo? La pallina che “cade” verso il Sole. Ecco, la gravità è questo: è una curvatura dello spaziotempo e non una forza!

L’esistenza delle onde gravitazionali è fondamentale perché mette un limite alla velocità con cui i corpi interagiscono (o si scambiano informazioni) fra loro. Per esempio il Sole emette raggi luminosi ma questa luce visibile impiega un po’ per arrivare fino a noi (8 minuti), quindi non è istantanea. In altre parole, se il Sole per assurdo si spegnesse come fa una lampadina al click di un interruttore, vedremmo ancora per 8 minuti la sua immagine. Una curiosità: le onde gravitazionali non esistono nella teoria della gravitazione di Newton, dove le interazioni fra corpi sono a velocità infinita.


mercoledì 10 febbraio 2016

2A- ONDE

La bottiglia-sassofono: come costruirla

BOTTIGLIA D’ACQUA DI PLASTICA, VUOTA FORBICI TAGLIERINO GUANTI LATTICE (uno) ELASTICO GROSSO PUNTERUOLO CANNUCCIA

Togliere l’etichetta alla bottiglia ed il tappo. Tagliare sotto il terzo rilievo di plastica dal collo della bottiglia eliminando gli sfridi, perché potrebbero tagliare il lattice. Praticare un forellino sotto il bordo di dimensioni sufficienti ad accogliere la cannuccia che deve adattarsi il meglio possibile (altrimenti tappare le fessure con il pongo). Tagliare le dita a un guanto ed aprirlo dandogli l’aspetto di un tubo. Tagliarlo ancora per ottenere una sorta di foglio che sarà messo, ben tirato, sulla parte alta della bottiglia. Fissarlo con l’elastico lasciando libero il foro della cannuccia. Arrotolare un foglio di cartoncino attorno a un tubo liscio e fare un tubo di carta ben stretto, che sarà inserito dalla parte del tappo e spinto fino in fondo a toccare la membrana di lattice. Mettere la cannuccia e soffiare.

Tubi musicali
Nelle canne il mezzo vibrante è il gas contenuto nella canna (in genere aria). Diciamo v la velocità del suono nel gas. Assumiamo che l'onda sonora rimanga intrappolata nella canna, senza poter essere da questa irradiata verso l'esterno. Questo caso chiaramente non rappresenta uno strumento musicale reale utile, in quanto il suono di tale canna non potrebbe essere udito all'esterno.

NOTA FREQUENZA LUNGHEZZA CANNA
                                      SEMI-APERTA cm)
DO        261,6                   32,8
DO #     277,2                   31,0
RE         293,7                   29,2
RE #      311,1                   27,6
MI          329,6                  26,1
FA         349,2                   24,6
FA #      370                      23,2
SOL       392                      21,9
SOL#     415,3                   20,7
LA         440                      19,5
LA#       466,2                   18,4
SI           493,9                   17,4
DO        523,3                    16,4


Laboratori gratuiti il 21/02/2016

di stampa 3D, elettronica, programmazione e droni: se sei incuriosito dal mondo della digital fabrication e dei makers passa a trovarci domenica 21 febbraio!

Sarà l'occasione per presentare al pubblico ciò a cui abbiamo lavorato a lungo e che finalmente è diventato quel prodotto di cui siamo orgogliosi:
FABCILITY abc3D. E' uno dei primi kit di stampante delta in commercio.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA
Tutti i laboratori sono gratuiti, è però necessario prenotarsi qui poichè i posti sono limitati.

Mattino 9.30 - 11.00:
laboratorio di Scratch: una vera lezione di programmazione per bambini!
9.30 - 11.00: laboratorio di Modellazione 4 Kids: una lezione di modellazione per bambini, per iniziare a muovere i primi passi nel mondo della stampa 3D!
11.15 - 11.45: presentazione FABCILITY abc3D e attività estive per bambini
11.45 - 12.30: presentazione progetto Play therapy Lab: quando la psicologia dell'età evolutiva incontra la stampa 3D

Pomeriggio 15.00: laboratorio di Arduino: dalle basi al primo led!
16.15 - 18.00: Cosa puoi fare con una stampante 3D? Presentazione della nostra stampante FABCILITY abc3D - Dal disegno CAD ai materiali di stampa: tutto il necessario per iniziare a stampare Come si stampa un Drone: Jacopo ci introduce al mondo dei droni e ci racconta come ha creato un drone utilizzando elettronica open source ed una stampante 3D.

DOVE: FABCILITY, via C. Bazzi 49, Milano

martedì 9 febbraio 2016

Sta per arrivare il Darwin Day 2016


E nell'attesa il portale dell'evoluzione pikaia pubblica un interessante articolo.
Il sito vuole sfatare le bufale più amate dai creazionisti su Charles Darwin in persona e sulla sua famiglia.


1. Tutto merito delle Galápagos?

Di tutti i luoghi che Darwin ha visitato tra il 1831 e il 1836 durante la spedizione del brigantino H.M.S. Beagle, l’arcipelago delle Galápagos è indubbiamente è quello che è rimasto più legato al suo nome.
Ma è solo uno dei numerosi luoghi che lo scienziato visitò nel suo viaggio intorno al mondo

 2. Emma Darwin era la moglie bigotta del genio?
La persona più importante della vita di Darwin è stata senza dubbio la moglie, Emma Wedgwood Darwin. Nel libro Emma Wedgwood Darwin di Chiara Ceci (Sironi, 2013) si dice che Emma,aveva ricevuto un’educazione di altissimo livello e che per Darwin fu una compagna di vita, anche dal punto di vista intellettuale.
Emma era credente ma come tutti i Wedgwood considerava la razionalità e le scienze complementari alla fede

3. Marx voleva dedicare Il Capitale a Darwin?
Il mito nasce, nel 1931, con la pubblicazione di una biografia di Marx in Unione sovietica, nella quale era riportata una lettera di Darwin in cui declinava la proposta di dedica. La lettera non nomina Il Capitale, ma era stata trovata tra le carte di Marx, quindi venne dato per scontato che il libro fosse quello. Nel 1978 si scoprì che non era così. E' vero invece che Marx inviò una copia del suo libro a Darwin, per il quale aveva davvero una profonda ammirazione. Darwin ringraziò per il dono con molta cortesia, ma sappiamo che non lo lesse mai: alla sua morte le pagine del vecchio libro sono ancora da separare.

4. Darwin ha rubato l’idea a Wallace? 

Nel 2013, è stato celebrato il centenario dalla morte di Alfred Russel Wallace, un altro genio che scoprì indipendentemente da Darwin il principio della selezione naturale.
Quando mandò a Darwin il suo saggio dove descriveva la selezione naturale, lo scienziato ci stava già lavorando da diversi anni. Nel 1858 i manoscritti di Darwin eWallace furono presentati alla Linnean Society, assicurando a entrambi la paternità della geniale intuizione. In seguito Darwin pubblicò L’origine delle specie, e Wallace divenne uno dei più grandi difensori del pensiero darwiniano.

5. Darwin razzista? 

Una delle accuse più frequenti è che Darwin fosse razzista, la prova è nelle frasi usate nei suoi manoscritti: tra selvaggi, e razze favorite è facile per certi siti presentare lo scienziato addirittura un degno ispiratore di Hitler.
Darwin era un convinto antischiavista, tanto che il sanguigno capitano del Beagle Fitzroy lo bandì dalla sua tavola dopo una discussione su questo argomento. Inoltre, Darwin riconobbe che tutti gli esseri umani, indipendentemente dal loro colore e dalla loro cultura, facevano parte di un’unica specie che si era differenziata solo in superficie, e identificò correttamente la culla dell’umanità nel continente africano. Rispetto a noi (era nato nel 1809) l’etica di Darwin era certamente arretrata, ma chi adesso è antirazzista, forse, deve ringraziare anche il contributo di persone come lui.

Tutto l'articolo qui: http://pikaia.eu/5-bufale-su-charles-darwin/.

lunedì 8 febbraio 2016

2A - Radici quadrate 2

Adesso vediamo come estrarre la radice quadrata di 27, che non è un quadrato perfetto (vedi post precedente).








5^2=25, mentre 6^2=36.
Diciamo che 5 è approssimata per difetto a meno di una unità, cioè è il numero più grande che, elevato alla seconda, ci dà un numero che non supera 27.
6 è la radice quadrata di 27 approssimata per eccesso a meno di una unità, ovvero è il numero più piccolo che elevato alla seconda dà un numero che supera 27.

Hai a disposizione le tavole per migliorare l'approssimazione fino alla quarta cifra decimale.
Nelle tavole trovi 5 colonne:
la prima indica il numero in questione n compreso tra 1 e 1.000;
la seconda e la terza riportano, rispettivamente, il quadrato n^2 e il cubo n^3 di quel numero;
la quarta e la quinta colonna, riportano rispettivamente la radice quadrata e la radice cubica di quel numero.
La seconda colonna è anche quella dei quadrati perfetti, da 1 a 1.000.000.

Vediamo come procedere con due esempi: la ricerca della radice quadrata di 18769 e di 625800.




2A - Radici quadrate 1

Prima di introdurre le radici, vediamo cos'è un quadrato perfetto.

In matematica un quadrato perfetto è un numero intero che può essere espresso come il quadrato di un altro numero intero.
9 è un quadrato perfetto in quanto può essere scritto come 3 × 3.
64 è un quadrato perfetto in quanto può essere scritto come 8 × 8.
100 è un quadrato perfetto in quanto può essere scritto come 10 × 10.

Come facciamo a capire se un numero è un quadrato perfetto? Basta scomporre il numero in fattori primi; se risulta uguale al prodotto di fattori tutti con esponente pari è un quadrato perfetto, altrimenti no. I numeri 64 e 100, scomposti in fattori primi, hanno tutti i fattori con esponente pari. 72 e 27, no:





Un numero è un quadrato perfetto, quando, scomposto, presenta tutti esponenti pari.

Un numero m è un quadrato perfetto soltanto se è possibile disporre m punti per formare un quadrato geometrico:per questo l'elevamento alla seconda potenza è chiamato anche elevamento al quadrato.















(disegno da Wikipedia)

Si osserva inoltre che la successione delle differenze fra due quadrati perfetti consecutivi è la successione dei numeri dispari positivi:

1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, 17, 19, 21, 23, 25, 27, 29, ...

RADICE QUADRATA

Calcolare la radice quadrata di un numero naturale vuol dire trovare quel numero positivo che elevato alla seconda ci dà come risultato il numero di partenza.



5 è la radice quadrata di 25 perché 5 alla seconda dà 25.



12 è la radice quadrata di 144 perché 12 alla seconda dà 144.