lunedì 20 dicembre 2010

La fusione del ghiaccio

Con la neve abbiamo fatto un'altra prova: ne abbiamo messa un po' in un imbuto con il bulbo di un termometro immerso in modo che scolasse via l'acqua di fusione e si potesse misurare la temperatura:


Abbiamo misurato la temperatura per circa un'ora. Per 40' la temperatura è rimasta costante a 1°C, poi la neve si è sciolta quasi del tutto e la colonnina di mercurio del termometro ha cominciato a salire. Il grafico che ne risulta è il seguente:



La fusione del ghiaccio è un fenomeno che si svolge a temperatura costante.

Sale e neve

Abbiamo approfittato della neve caduta in questi giorni per fare osservazioni ed esperimenti.
Tutti hanno detto di sapere che per sciogliere il ghiaccio si butta sale sull'asfalto innevato. Alcuni hanno detto che la neve, o il ghiaccio, si sciolgono e che dunque la temperatura di questa salamoia deve essere aumentata.
Allora con la neve che avevamo preso giardino abbiamo fatto le seguenti cose:
1- abbiamo misurato la temperatura della neve (foto 1, T= 1,5°C)
2- abbiamo aggiunto una parte di sale a tre parti di neve (foto 2)

3- Abbiamo misurato di nuovo la temperatura: contrariamente alle previsioni fatte, era scesa fino a - 15°C! (foto 3, il termometro è sceso a -12°C):

Come mai la temperatura è scesa?
Alla neve, che era a circa 0 °C, abbiamo aggiunto il sale ottenendo una miscela. La neve si liquefa per dissolvere il sale, ma, per fondere, la neve assorbe calore, e allora la temperatura cala. Alla neve, o al ghiaccio, serve calore per diventare acqua e prende l’energia dalla miscela stessa che quindi diminuisce la propria temperatura.
Dunque, contrariamente a quanto possa sembrare, spargere del sale sul ghiaccio per scioglierlo, come si fa sulle strade d'inverno, abbassa la temperatura del ghiaccio.

Alternativa 3-Peperoni e vitamina C

PAPRICA
In ungherese la parola che indica il peperone è "paprika".
Una leggenda dice che una giovane contadina ungherese che era stata costretta con la forza a vivere nell'harem di un pascià turco a Buda, avesse spiato a lungo i giardini del palazzo mentre coltivavano i peperoni e che, una volta liberata, avesse insegnato ai contadini del suo villaggio a coltivare la paprica.
Esistono due tipi di paprica: esiste quella dolce e quella forte.
In Ungheria si festeggiano delle feste riguardanti la paprica.Il chimico Albert Szent-Györgyi, Premio Nobel nel 1938, ha contribuito a valorizzare questo vegetale scoprendo, proprio nel peperone, la fonte dell'acido ascorbico (vitamina C) che ha fermato le morti per scorbuto, una malattia che aveva ucciso migliaia di marinai.



VITAMINA C
Già nel passato i marinai avevano capito che lo scorbuto poteva venir curato e prevenuto mangiando verdure e frutta fresca. A partire dal 1700 il termine di antiscorbutico veniva usato per tutti quei cibi che erano in grado di prevenire la comparsa dello scorbuto. Questi composti vennero chiamati vitamine.
Nel 1921 Albert Szent-Gyorgyi individuò la vitamina C e più tardi lo isolò e cristallizzò.

CAPSICUM
Capsicum L. è un genere di piante della famiglia delle Solanaceae (a cui appartengono anche pomodori e melanzane), originario delle Americhe . Oltre al noto peperone, il genere comprende varie specie di peperoncini piccanti, ornamentali e dolci.

PICCANTEZZA
La sostanza artefice principale della piccantezza è la capsaicina. La capsaicina provoca dolore e infiammazioni se consumata in eccesso, e può addirittura causare vesciche da ustione, se in alte concentrazioni (i peperoncini habanero, ad esempio, sono raccolti con i guanti). La capsaicina interagisce con alcuni termorecettori presenti nella bocca, che mandano un segnale al cervello come se la nostra bocca o il nostro stomaco "bruciasse". La piccantezza dei peperoncini è misurata dalla scala di Scoville.

LA SCALA DI SCOVILLE
La scala di Scoville è un test originariamente prevedeva che una soluzione dell'estratto del peperoncino venisse diluita in acqua e zucchero finché il "bruciore" non fosse più rilevabile da almeno cinque assaggiatori; il grado di diluizione, posto pari a 16.000.000 arbitrario per la capsaicina pura, dava il valore di piccantezza in unità di Scoville.
Quindi un peperone dolce, che non contiene capsaicina, ha un valore zero sulla scala Scoville, a significare che l'estratto di peperone non è piccante anche se non diluito. Al contrario uno dei peperoncini più piccanti, l'Habanero, fa misurare un valore superiore a 300.000 sulla scala Scoville.

giovedì 16 dicembre 2010

Ebollizione

Oggi abbiamo parlato dell'ebollizione dell'acqua.
Cosa succede quando la pressione diminuisce? Non potendo fare a scuola l'esperimento, abbiamo cercato in rete del materiale da montare. Ecco il risultato:

lunedì 13 dicembre 2010

Oggi in Laboratorio

Tutti si erano dimenticati la maizena e allora abbiamo dovuto ripiegare su altri esperimenti. Ma non tutti i mali vengono per nuocere, ed ecco una prima rassegna di foto:





Poi il secondo esperimento:



Restiamo in attesa dei commenti e delle spiegazioni dei partecipanti.

sabato 11 dicembre 2010

Un reportage di Sara: i diritti

Il 10 dicembre 2010 io e Alejandro siamo andati in Aula Magna. C'erano anche ragazzi di altre classi (prime, seconde e terze), delle professoresse e dopo sono arrivati il Preside con il Vice Sindaco di Sesto San Giovanni. Abbiamo parlato dei diritti dell'uomo e dei minori. Alcuni ragazzi, utilizzando dei cartelloni appesi sui muri, hanno confrontato i diritti delle leggi italiane rispetto a quelle mondiali. Eccone alcuni esempi: diritto al matrimonio, diritto alla libertà d'espressione, diritto alla salute, ecc… Tra i diritti dei minori quello che mi ha colpito di più è il diritto ad un'istruzione gratuita, sia per le scuole obbligatorie che per quelle facoltative. Quest’ultime sono dedicate ai ragazzi più capaci e meritevoli; lo stato gli permetterà di continuare a studiare anche se non dovessero avere mezzi propri. Nel mondo i diritti dei minori non sempre sono rispettati, infatti in alcune nazioni ci sono i bambini soldato, lavoratori e troppi sono maltrattati. Spero che in futuro tutti i diritti delle persone siano rispettati.
Sara Omodeo -_-

domenica 5 dicembre 2010

Il bruco e la farfalla

Vi ricordate del bruco verde?
Il bozzolo si è schiuso:


Clicca sulle immagini per vederle ingrandite!

giovedì 2 dicembre 2010

Termologia: altri esperimenti.

Oggi abbiamo fatto due esperimenti: l'equilibrio termico e la dilatazione dei metalli.

Equilibrio termico

Abbiamo preparato 2 cilindri graduati di plastica con la stessa quantità di acqua (250 ml) a temperature diverse: T1= 54°C e T2= 7°C

Abbiamo tentato una previsione sulla temperatura Tfinale che otterrai mescolando i due campioni. Sono state fatte tre previsioni diverse.

Previsione 1 (sette scelte):

Tfinale= 47°C

Chi ha fatto questa previsione ha detto di aver pensato che l’acqua fredda avrebbe tolto calore a quella calda.

Previsione 2 (una scelta):

Tfinale= 61°C

Chi ha fatto questa previsione ha detto di aver pensato che l’acqua calda avrebbe aggiunto calore a quella fredda.

Previsione 3 (tutti gli altri):

Tfinale un valore intermedio tra T1 e T2. Tra questi valori sono stati indicati 29°C, 31°C e 32°C, ma anche molti altri.

Allora abbiamo mescolato i campioni e misurato la temperatura:

Tfinale= 28°C

Se rappresentiamo i dati con un istogramma vediamo che la temperatura sperimentale Tfinale si colloca a metà della somma delle temperature T1 e T2 dei due cilindri. Cioè è la media delle due temperature e la trovo facendo (T1 + T2) : 2.

La linea tratteggiata rappresenta la temperatura calcolata, la linea continua quella sperimentale. Le temperature sono espresse in °C.

Per l'altro esperimento postiamo solo due immagini. La prima mostra la sfera di acciaio che non passa dal foro, la seconda è un vecchio apparato sperimentale. Per il testo aspettiamo le relazioni!


giovedì 25 novembre 2010

L'esperimento delle tre vaschette

Nicolò ha fatto un esperimento. Chi vuol provare a raccontare quello che abbiamo fatto in classe?

Fusione del ghiaccio e superfici

Oggi ci siamo chiesti: si scioglie prima un pezzo di ghiaccio sulla cattedra (che è fatta di laminato plastico) o su una superficie di metallo (acciaio inox)?
Su 23 , 17 hanno detto: sulla cattedra, mentre 6 hanno detto: sull'acciaio.
Prima di procedere all'esperimento, è stato chiesto di toccare il piano del banco e poi la gamba metallica del banco stesso, e di comunicare la sensazione. Tutti hanno detto: la gamba di metallo è "più fredda".
Poi abbiamo messo due cubetti identici di ghiaccio uno sulla cattedra e l'altro su una superficie metallica. Ecco il risultato (sulla cattedra a sinistra, sul piano di acciaio a destra):


Nella foto i due pezzi (identici) di ghiaccio a confronto. Il ghiaccio sull'acciaio si scioglie per primo. Perché? L'acciaio è un buon conduttore di calore, la plastica no. La plastica è un isolante. Tutti hanno detto che per cucinare si usano attrezzi con il manico di legno o plastica, o tutti in legno, per evitare di scottarsi. Per prendere una pentola o un coperchio usiamo le presine per non scottarci.
Eppure, nonostante tutti siano convinti di ciò, circa il 74% della classe ha fatto una previsione errata. Ciò che ha tratto in inganno la maggior parte della classe è che al tatto il metallo sembra più freddo ma ATTENZIONE! ciò non va confuso con il suo reale stato termico! Plastica e metallo hanno la stessa temperatura, quella dell'aula. Il metallo però favorisce la propagazione del calore (provocando in noi, quando lo tocchiamo, una sensazione di freddo: la temperatura del nostro corpo è superiore a quella dell'ambiente).
Riassumendo, il metallo, che ha una elevata conducibilità termica, cede calore al ghiaccio molto rapidamente (la superficie di metallo è alla stessa temperatura dell'aula, circa 22°C), per cui il ghiaccio si scioglie molto più velocemente sulla lastra di metallo di quanto non accada sul foglio di polistirolo. D'altra parte, per trasportare il gelato si usano contenitori di polistirolo e non di metallo!
Alla luce di queste esperienze risulta più semplice la corretta interpretazione della diversità delle sensazioni tattili: il corpo umano (la nostra pelle) è ad una temperatura maggiore di quella della gamba di metallo e del tavolo di laminato plastico, il metallo rapidamente acquista calore dal nostro corpo considerato come sorgente di calore a temperatura costante e quindi la mano sente subito la "sottrazione di calore" con conseguente sensazione di freddo.

martedì 23 novembre 2010

Espressioni

Non sei ancora sicuro sulle regole? Ripassa le espressioni in video.

domenica 21 novembre 2010

Mele (gruppo di alternativa)

La volta scorsa abbiamo parlato di mele ed abbiamo raccolto molte storie sulle mele, e molte immagini famosissime (la storia di Johnny Appleseed è invece in questo post).

La mela della casa discografica dei Beatles e della Apple Computer:

La mela che costò ad Adamo ed Eva la cacciata dal Paradiso Terrestre (qui nella rappresentazione di Lucas Cranach):


La leggendaria mela che cadendo in testa a Newton lo portò alla formulazione della teoria della gravitazione universale (con il "doodle" di Google che celebra l'evento):


La mela avvelenata di Biancaneve:

venerdì 19 novembre 2010

L'esperimento di Martina

La sequenza fotografica realizzata da Martina illustra le fasi di un esperimento.
Chi prova a raccontare quello che è successo (molti hanno fatto a casa la stessa prova):


Alejandro documenta la spinta di Archimede

La documentazione fotografica di Alejandro mostra che quando i pesi sono immersi in acqua il dinamometro indica un peso inferiore:

(foto in via di elaborazione)


Chi vuole raccontare tutto l'esperimento?

martedì 16 novembre 2010

Puzzle

Prova a fare questo puzzle. Chi è?

Il colpevole

Beccato il colpevole!
Un bruco verde, solidamente ancorato alle foglie di Chlorophytum, che pasteggiava senza ritegno (foto 1-2, visione anteriore; foto 3, visione posteriore; foto 4-5, escrementi):




lunedì 15 novembre 2010

John Appleseed

Dopo aver studiato amidi e patate, i ragazzi dell'ora di Alternativa stanno studiando le mele, cominciando dalla storia di Johnny Semedimela, un personaggio del folklore americano.
John Chapman (1774-1847) divenne noto come Johnny Appleseed (italianizzato in Giovannino Semedimela) a causa della sua abitudine di piantare meli.
Dagli inizi del XIX secolo cominciò ad esplorare le regioni selvagge dell'Ovest statunitense piantando, lungo il cammino, migliaia di semi di mele che si era procurato in Pennsylvania, presso i produttori di sidro. Da allora in poi spese l'intera vita prendendosi cura degli alberi da lui stesso piantati su un territorio vastissimo di centinaia di chilometri quadrati. Le mele di quegli alberi non erano come quelle che conosciamo oggi, prodotte per innesto ma erano piccoli frutti a quei tempi utilizzati soprattutto per la produzione di sidro e di un suo derivato chiamato applejack. Si narra che Chapman vivesse una vita sobria e selvaggia, immerso nella natura che amava e rispettava: dormiva spesso in mezzo ai boschi o lungo i torrenti, per vivere si accontentava di poco e spesso scambiava gli alberi ed i frutti del melo con vestiti o altri generi di necessità.
Il suo carattere mite, gentile e generoso (viaggiava disarmato e riuscì sempre a stabilire rapporti di amicizia con gli indiani) e la sua sincera spiritualità, uniti ad un aspetto assai eccentrico - sembra che camminasse scalzo e che usasse una vecchia pentola come copricapo - contribuirono a farne una figura leggendaria, celebrata in decine di canzoni popolari, opere letterarie, film, fumetti e cartoni animati.*
Ecco, dal sito di Enchanted Learning, una mappa degli Stati Uniti con i luoghi del nostro Semedimela: in giallo il Massachusetts, dov'è nato; in verde Ohio, Pennsylvania, Kentucky, Illinois, e Indiana, dove c'erano i suoi vivai; con i confini in rosso l'Indiana, dov'è sepolto.


Ecco in due parti il cartone animato dedicato da Walt Disney a Johnny Appleseed:



*da Wikipedia

Laboratorio 2

Sono cominciate anche per il secondo gruppo le attività di laboratorio.
Oggi abbiamo trovato una sorpresa in aula: un bruco aveva gozzovigliato con le foglie di alcune piantine preparate per l'Open Day. Del suo lauto pranzo aveva lasciato tracce consistenti: una bella serie di escrementi sul tavolo!
Ci siamo chiesti se fossero davvero tracce del pasto ed allora le abbiamo guardate al microscopio. Si vedevano chiaramente dei residui di foglie.
In zoologia è molto importate l'analisi degli escrementi, o fatte, degli animali. Si possono ricavare informazioni sulla dieta o sulle cause di eventuali malattie dell'animale.
Chi ha visto Jurassic Park si ricorderà che la paleobotanica Ellie Sattler trova delle piante e dice che sono tossiche (These are West Indian Lilacs. This is toxic).
Il Veterinario Dr. Harding le risponde che lo sa, ma che gli animali non le mangiano (We know, but the animals don't eat them). Allora Ellie gli dice che c'è solo un modo per verificarlo: andare a vedere cosa c'è nella cacca del Triceratopo (There's only one way to find out. I'd have to see the animal's droppings). E infatti ha la conferma dei suoi sospetti!
Noi non abbiamo escrementi di dinosauro, ma qualche foto di quelle di aquila reale (Aquila chrysaetos) con resti di lepre (Lepus europaeus) e di gufo reale (Bubo bubo) con resti di ghiro (Glis glis):



Proveremo a fotografare gli escrementi del bruco!
Poi siamo passati a studiare la capillarità e i vasi comunicanti.

(foto di A.Ri.F. Associazione Rilevatori Faunisti)

giovedì 11 novembre 2010

Ghiaccio blu

In attesa del video (in fase di caricamento su youtube) qualche foto di oggi:





lunedì 8 novembre 2010

Un nuovo gioco

Un nuovo gioco con le moltiplicazioni.
In basso ti appare:
? * ? = numero
Tu devi cliccare su due numeri scritti nei quadratini in modo che il loro prodotto dia il numero assegnato.
Es. ? * ? = 10 dovrai cliccare 2 e 5.

PRIMI LAVORI DI ALTERNATIVA

Abbiamo scoperto che nella polenta c'è l'amido.
Aggiungendo tintura di iodio alla farina di mais, questa assume un colore blu-viola.
Guardando al microscopio, si vedevano i granuli di amido.

scritto da Giacomo e Vittoria - 2C